"Siamo stupiti riguardo le altalenanti dichiarazioni del Ministro Delrio e dell'AD di Fsi Mazzoncini: spieghino una volta per tutte a che servono lo scorporo e la quotazione del segmento Frecce-Intercity", con queste parole Antonio Piras, Segretario generale della Fit-Cisl, commenta le dichiarazioni odierne del Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e dell'AD del gruppo Fsi Mazzoncini.
"Le affermazioni del Ministro e dell'AD riportano agitazione fra i ferrovieri - prosegue Piras - Infatti, dopo l'incontro della sede di consultazione dello scorso 27 settembre con il gruppo Fsi sembrava essersi chiarita la questione, ma adesso Delrio e Mazzoncini ci riportano indietro di sei mesi. Perché smembrare e indebolire un'azienda che invece dovrebbe essere messa in condizioni di crescere e competere con Sncf e Db, che da anni hanno loro imprese collegate che operano nel nostro Paese? Con la scusa della riduzione del debito pubblico? Le privatizzazioni non lo hanno mai nemmeno intaccato e anzi hanno tolto e tolgono utili che possono essere investiti: nel caso di Fsi, nell'infrastruttura e a favore dei pendolari. Che significa "la quotazione delle frecce è più una questione aggressiva mentre dal punto di vista economico i soldi che verrebbero sarebbero modesti?". Le privatizzazioni degli ultimi anni hanno fortemente ridimensionato il profilo industriale italiano. I posti di lavoro - come hanno capito ormai tutti - non si creano per "decreto". A questo punto aspettiamo che il Ministro ci convochi per verificare le ricadute delle note aggiuntive al DEF sul settore dei trasporti e sulle prospettive del gruppo Fsi nel quadro delle scelte programmatiche del Ministero dei Trasporti".