"Dispiace sempre per i disagi che i viaggiatori subiscono, a volte dovuti a fenomeni naturali, altre a una cattiva organizzazione. Nello specifico caso Ryanair è imputabile alla seconda motivazione: chi lavora in questo mondo dovrebbe sapere che arrivare a questo punto di cancellare i voli per cause organizzative è sempre una sconfitta, quindi il rimborso economico è sacrosanto e va dato ai passeggeri", così dichiara Emiliano Fiorentino, Segretario nazionale della Fit-Cisl.
"O'Leary - prosegue Fiorentino -, partendo da una piccola compagnia ed arrivato ad essere il Ceo di una grande azienda, dovrebbe sapere che, perché un gigante dei cieli funzioni, occorre un mix che includa un grande management e i lavoratori, che sono coloro che realizzano le idee e le strategie di chi è al comando. Il discorso delle ferie non può essere imputabile assolutamente ai dipendenti perché è un diritto dei lavoratori e come tale va rispettato. Il problema sta nel management, che ha gestito e pianificato l'attività di volo, incurante delle giornate di ferie e riposo necessarie per il personale navigante.
Oramai si apprende da più fonti giornalistiche che Ryanair è una delle compagnie aeree che formalizzeranno il 2 ottobre la proposta vincolante per l'acquisto di un pezzo di Alitalia e la cosa che ci spaventa in questa ottica è di ritrovarsi probabilmente a discutere di tutele per i lavoratori scritte nella Costituzione e ormai assimiliate nei nostri contratti da decenni.
Pensare che soltanto la scorsa settimana si è sottoscritto un contratto di lavoro per la compagnia low fare Norwegian, che il clima estremamente costruttivo ha portato ad un ottimo risultato, ci conferma ancora una volta che l'Ad di Ryanair rimane una voce fuori dal coro in termini di rispetto dei diritti e delle regole".